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Tra le modalità di interpretazione si può evidenziare l'interpretazione giudiziaria. La necessità di questa modalità di interpretazione emerge nel momento in cui una delle due parti (l’attore o il convenuto) non conosce il russo.

In basso riportiamo dieci consigli per interpreti giudiziari principianti:

1. Chiedete e studiate in anticipo i materiali della causa

Occorre iniziare dall’atto di citazione per comprendere riguardo a che cosa è in corso la disputa tra le parti.

Dopodiché leggete le obiezioni della seconda parte e i conseguenti materiali della causa per comprendere come si è sviluppato il processo e di che cosa molto probabilmente parleranno all’udienza giudiziaria le parti o i loro rappresentanti. Se è possibile ascoltare la parte o il suo avvocato, fate domande di precisazione, sfruttate assolutamente questa possibilità. Senza una preparazione simile quel che verrà detto sarà distaccato dal contesto, e dunque non chiaro all’interprete, che dovrà tradurre letteralmente senza comprendere il senso, il che si ripercuote sulla qualità della traduzione.

2. Venite in anticipo

Nonostante il fatto che le udienze giudiziarie inizino raramente in tempo, vale comunque la pena di venire in anticipo. Durante l’attesa cogliete l’occasione di parlare con i vostri clienti per una comprensione più completa del suo punto di vista in merito alla causa. Ciò vi aiuterà senz’altro durante l’udienza: il cervello non dovrà distrarsi a “unire i pezzi del puzzle”, comprendere il contesto. Sarà possibile concentrarsi al massimo sul processo di traduzione.

3. Portatevi una bottiglietta d’acqua

L’ansia durante l’udienza (soprattutto per i novizi) può portare alla comparsa di secchezza della bocca, il che ostacola non poco l’interpretazione. Qualche sorso salverà la situazione. Evitate l’acqua gassata.

4. Portatevi un taccuino

Durante l’udienza giudiziaria spesso i partecipanti parlano così velocemente che non c’è tempo per prendere appunti. Tuttavia, è importante avere un taccuino con sé per appuntarsi parole chiave, cifre, nomi, date, ecc. È importante prendere appunti soprattutto quando si traduce un intero discorso (vedi punto 7).

5. Non abbiate timore di interrompere per precisare informazioni

Se non avete un taccuino e qualcosa vi è sfuggito, non l’avete sentito, l’avete dimenticato, chiedete di ripetere. Non per nulla all’inizio del processo il giudice parla dell’obbligo di effettuare una traduzione conforme e completa, e ammonisce l’interprete della responsabilità penale per interpretazione intenzionalmente mendace. Non abbiate timore di interrompere, precisare, richiedere. Non vi sono microfoni, le aule delle udienze giudiziarie sono spesso grandi. Di conseguenza, i suoni pronunciati possono essere “mal uditi”. Molti parlano a voce non sufficientemente alta o troppo velocemente. Tutti i partecipanti (e, ovviamente, il giudice) comprendono che potreste non aver sentito o capito bene qualcosa (l’interprete non è di certo un legale!). Non è tanto semplice tradurre sussurrando all’orecchio del cliente (il cosiddetto “chouchotage”) e, al contempo, ascoltare i discorsi dei partecipanti del processo.

6. Trasmettete le informazioni principali

Questo principio vale anche per le altre modalità di interpretazione. Quando si interpreta alle udienze giudiziarie, tutti i partecipanti (soprattutto il giudice), in generale, parlano velocemente, quasi senza pause, sia mentre parla un solo partecipante, sia tra i discorsi dei diversi partecipanti. C’è pochissimo tempo per tradurre, quindi è importante rendere le informazioni principali. Saltate tutte le interiezioni e gli intercalari, le ripetizioni, gli incisi che non hanno valore semantico.

7. Traducete solo dopo il termine del discorso del parlante

In generale, nel corso dell’udienza giudiziaria tocca tradurre al cliente in chouchotage i discorsi degli altri partecipanti. Naturalmente, tutto ciò accade contemporaneamente. Tuttavia, quando al cliente viene data la parola, gli fanno domande e lui risponde, meglio non tradurre simultaneamente. Altrimenti, va a finire che voi e l’oratore parlate insieme, le vostre voci si sovrappongono, non si capisce chi ha detto cosa. In questa fase un taccuino per appuntarsi i pensieri principali diviene l’assistente principale dell’interprete.

8. Impossibile star dietro al giudice

Nella parte introduttiva dell’udienza giudiziaria, il giudice spiega alle parti i diritti e gli obblighi. Il discorso del giudice è formalizzato e si ripete all’inizio di ogni udienza, pertanto i giudici lo pronunciano alla velocità della luce. È praticamente impossibile riuscire a tradurre un simile scioglilingua. Che cosa fare allora? Stampatevi il testo in anticipo (si può trovare facilmente su internet) e preparate la traduzione. Durante l’attesa dell’udienza, leggete al cliente questo testo, e avvertitelo anche che alla fine il giudice chiede se sono chiari i diritti. In tal modo, durante la pronuncia della parte introduttiva si può semplicemente dire al cliente che si parla proprio di quei diritti delle parti e alla fine bisogna semplicemente rispondere: “Sì”.

In conclusione, due consigli relativi alla “etichetta legale”.

9. Signor giudice!

Nell’ambito dei processi civili per rivolgersi al giudice occorre dire “Uvazhaemyj sud!” (Signor giudice). “Vasha chest’” (Vostro onore) riguarda i giudici nell’ambito dei processi penali.

10. Alzatevi!

Quando il giudice si rivolge a uno dei partecipanti del processo, la persona si deve alzare. Bisogna alzarsi anche ogni volta che ci si rivolge al giudice. Pertanto prima dell’udienza giudiziaria avvertite il cliente di questa regola della “etichetta giudiziaria”.

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