Legalizzazione dei certificati accademini e dei certificati di frequenza russi
Da gennaio 2014 è stata modificato il modello dei certificati accademici (rilasciati alle persone con istruzione superiore incompleta). Ora questo documento è denominato “Cetificato di frequenza”. Sull’originale di tale certificato non viene apposta l’apostille.
Inoltre, il certificato di frequenza, a differenza dei certificati accademici rilasciati in precedenza, non fa parte dei documenti a modello statale. Ciò significa che l’impaginazione del certificato di frequenza non è regolamentata da normative. Pertanto, i certificati di frequenza non hanno una impaginazione standard e possono apparire in modi diversi (vedi esempi sotto riportati).
Per quanto riguarda la legalizzazione consolare completa (per i paesi che non hanno sottoscritto la Convenzione dell’Aja), si può legalizzare questo certificato così come in passato, svolgendo le seguenti procedure:
- ottenimento di una copia notarile dal certificato: presso qualsiasi notaio russo;
- preparazione della traduzione nella lingua di interesse e autentica notarile della traduzione: presso qualsiasi notaio russo;
- legalizzazione del certificato presso il Ministero della Giustizia: a Mosca;
- legalizzazione del certificato presso il Ministero degli Affari Esteri: a Mosca;
- legalizzazione del certificato presso l’Ambasciata del paese di interesse: a Mosca.
Se si tratta della legalizzazione semplificata (per i paesi che hanno sottoscritto la Convenzione dell’Aja) ora l’apostille può essere apposta solo sulla copia notarile di tale certificato.
La legalizzazione del certificato di frequenza per l’Italia richiede particolare attenzione. In passato, il Consolato d’Italia rilasciava la Dichiarazione di valore in loco per questi certificati accademici. Ora il Consolato può solo autenticare la conformità della traduzione in italiano del certificato di frequenza, quindi in tal caso l’apostille sulla copia notarile di tale certificato non occorre!