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Chiunque abbia pensato di trasferirsi in Italia per residenza permanente per prima cosa cercherà di trovare informazioni sulle modalità di tale trasferimento. In rete ci sono moltissime informazioni in merito, anche di aziende che offrono i propri servizi per l’ottenimento del permesso di soggiorno italiano. Purtroppo, trovare informazioni complete e sistematizzate sulle modalità di immigrazione da un’unica fonte è praticamente impossibile. Spesso capita che una società offra uno o più “schemi”, che altri “promuovano”  tipologie di immigrazione completamente diverse tra loro. Ci si può fare l’idea che le modalità di immigrazione dipendano esclusivamente da quale di questi “schemi” sia stato adottato e messo in pratica da una società piuttosto che un’altra. Invece, la diversità delle opzioni di immigrazione non è infinita. Al contrario, la legislazione italiana ne prevede solo limitate modalità, tutte regolamentate nei minimi dettagli.

Come e dove cercare informazioni sulle modalità di ottenimento del permesso di soggiorno italiana, per essere certi della sua validità? Qualcuno ritiene che sia più affidabile ricevere informazioni da persone che abbiano avuto una propria esperienza in fatto di immigrazione, altri preferiscono leggere i siti ufficiali delle autorità italiane in materia di immigrazione e rivolgere a loro le proprie domande. Purtroppo nessuno di questi due metodi dà garanzie di risultati. La regolamentazione giuridica cambia nel tempo e i metodi che sono stati applicati con successo in passato oggi possono essere non più attuali. Inoltre, molto spesso, l’opzione adatta a una persona non può essere usata da un’altra: nella scelta della procedura di immigrazione spesso hanno importanza fattori quali l’istruzione (la professione), l’esperienza di lavoro, la presenza di risorse di investimenti, etc. Per quanto riguarda le autorità pubbliche italiane, competenti in materia di immigrazione, per esperienza personale posso dire che le informazioni fornite (anche sui siti ufficiali) spesso sono incomplete o superate.

Sotto sono descritte tutte le modalità attuali di immigrazione in Italia. Le informazioni sono basate esclusivamente sulle disposizioni della legislazione attuale vigente, che costituiscono l’unica fonte attendibile per tali informazioni.

  • Lavoro subordinato: per chi ha trovato un datore di lavoro in Italia, pronto a svolgere le procedure previste dalla legge per l’assunzione di uno straniero e pagare uno stipendio non inferiore al minimo stabilito. Occorre la presenza di quote “libere”, se non si tratta di casi di assunzione per Carta Blu UE (per specialisti altamente qualificati) e per i cosiddetti “casi di lavoro particolare”.
  • Residenza elettiva: per i percettori di un reddito legale passivo alto, che desiderano “semplicemente vivere” in Italia senza diritto di lavoro. Occorre anche possedere un immobile in Italia, di qualsiasi tipo esso sia e non necessariamente di proprietà.
  • Studio: di per sé non si può definirla una modalità di immigrazione con permesso di soggiorno, perché la sua durata è limitata al periodo degli studi. Ma in certi casi questo tipo di permesso di soggiorno può essere convertito in una carta di altro tipo (ad esempio per lavoro dipendente o autonomo), il che permette di vivere permanentemente in Italia.
  • Motivi familiari: il metodo più semplice di immigrazione. È sufficiente sposare un cittadino italiano o straniero, legalmente residente in Italia con permesso  di soggiorno. Questa opzione è utilizzata in caso di ricongiungimento familiare con uno straniero che ha già ottenuto il permesso di soggiorno.
  • Lavoro autonomo: per chi desidera e ha la possibilità di organizzare in Italia un’attività economica autonoma come imprenditore, libero professionista, amministratore d’azienda, etc.

Esaminiamo più attentamente l’ultima opzione, dato che essa si suddivide in ulteriori opzioni, per ciascuna delle quali la legge stabilisce specifici requisiti. Prima di tutto queste opzioni di dividono in due grandi gruppi: 1) quelle che necessitano di quote; 2) quelle che non necessitano di quote.

In forza di legge nel primo gruppo rientrano solo le modalità di immigrazione direttamente previste dal decreto vigente sulle quote (o flussi immigratori), nello specifico:

  • In qualità di imprenditore. Occorre presentare un piano di investimenti per un importo minimo di 500 mila euro e assumersi la responsabilità di creare almeno 3 nuovi posti di lavoro. Questi requisiti sono apparsi solo nel 2016, in passato i requisiti erano decisamente meno rigidi, ma più “confusi”. Proprio per questo non è possibile fare riferimento all’esperienza di persone che hanno ottenuto la carta di soggiorno con un estratto conto di 17.000 euro (o anche meno), ora è del tutto inutile.
  • In qualità di libero professionista. La professione deve essere una di quelle regolamentate o “rappresentante a livello nazionale”, ovvero deve rientrare in  determinati elenchi. La scelta del tipo di professione è dettata in primo luogo dall’istruzione e dall’esperienza di lavoro dell’aspirante. E non sempre, purtroppo, la propria professione rientra nell’elenco di riferimento.
  • In qualità di amministratore o di revisore di una società italiana. Occorre rispettare contemporaneamente tre condizioni:
  1. In base al tipo di società: solo società per azioni, società a responsabilità limitata, società in accomandita per azioni o società cooperative;
  2. In base alla carica ricoperta: presidente, membro del consiglio di amministrazione, amministratore delegato o revisore dei conti;
  3. La società deve essere operativa per almeno 3 anni (importante: il rispetto di questa condizione viene realmente controllato).
  • In qualità di artista con fama internazionale o alta qualifica professionale. Occorre avere l’invito di un ente pubblico o privato.
  • In qualità di creatore di una “start up innovativa”. Occorrono un business-plan approvato dal Comitato tecnico del Ministero dello Sviluppo Economico in Italia e la prova di possedere risorse di investimento pari ad almeno 50 mila euro.

Secondo gruppo (fuori quote):

  • In qualità di direttore o di specialista altamente qualificato di una società che ha un proprio distaccamento in Italia. Nella pratica è molto più diffuso l’ottenimento di un permesso di soggiorno in qualità di direttore di una rappresentanza italiana di una società russa. La legge non richiede alcun particolare requisito né per la società madre, né per la direzione della rappresentanza, né per l’attività della rappresentanza stessa. La cosa importante è che la società russa versi regolarmente lo stipendio al direttore della rappresentanza.
  • In qualità di lettore o insegnante all’università, che lavora come insegnante madrelingua o che svolge in Italia un compito accademico.
  • In qualità di traduttore e/o interprete. Occorre la conferma della propria qualifica.
  • In qualità di sportivo professionista. Occorre l’invito di una società sportiva italiana, che garantisca il pagamento di un compenso allo sportivo, e il consenso del Comitato Olimpico Italiano (CONI).

La legge prevede anche altre motivazioni per l’immigrazione come la richiesta dello stato di rifugiato, di adozione e di affidamento, motivi umanitari, religiosi, etc. Ma per la loro specificità e ridotta numerosità per la maggior parte degli aspiranti immigrati non ha senso soffermarsi in dettaglio su questi aspetti.

NON ESISTONO ALTRI MODI LEGALI!

Occorre segnalare in particolare, che la legislazione italiana non prevede l’ottenimento del permesso  di soggiorno in base alla creazione di una nuova società o all’acquisto di un immobile. Se volete ottenere un permesso di soggiorno italiano, scegliete una delle opzioni sopra elencate tenendo conto dei vostri obiettivi e delle vostre possibilità.

Tutte le modalità di immigrazione in Italia

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