Si può non dare il patronimico a un figlio?
È noto che il nome completo russo sia composto di tre parti: cognome, nome e patronimico. Di recente abbiamo scritto un articolo sui problemi del cognome quando una bambina nasce in Italia da padre russo e madre italiana.
E se avviene il contrario? Cioè, se un bambino nasce in Russia da madre russa e padre italiano? Secondo il comma 4 articolo 18 della Legge federale № 143-FZ “Sugli atti di stato civile” prevede che il patronimico venga iscritto secondo il nome del padre, se non diversamente previsto in base a usi nazionali.”
Sorge spontanea una domanda: dare o meno il patronimico a un figlio considerando che in Italia non c’è questo concetto e che sarà indicato come secondo nome del minore? Dare o meno il patronimico quando il nome del padre crea un patronimico difficilmente pronunciabile (o addirittura ridicolo)?
Nella pratica accade che per confermare gli “usi nazionali”, i genitori debbano presentare agli organi di Stato Civile russi una dichiarazione del consolato nella quale si spieghi che secondo gli usi nazionali di questo paese il patronimico non è previsto. Diversamente, l’annullamento del patronimico non è possibile, perché in Russia è una parte integrante del nome proprio. In altre parole, se il papà è uno straniero e nel suo paese non esiste il patronimico, occorre richiedere nel proprio consolato una dichiarazione che attesti che nel paese di origine del padre non esiste il concetto di patronimico e consegnare questa dichiarazione all’Ufficio di Stato civile. Se vivete in grandi città, come Mosca, San Pietroburgo, etc., spesso questa dichiarazione non serve, perché i funzionari hanno spesso a che fare con casi del genere, con situazioni atipiche e con matrimoni misti. A Mosca, ad esempio, il funzionario dell’Ufficio di Stato civile può semplicemente chiedere ai genitori se intendono dare il patronimico al figlio e non occorre presentare alcuna dichiarazione consolare.
In altre città questa apparentemente semplice procedura può diventare tutt’altro che semplice! Recentemente, a Nalchik, ad esempio, anche presentando la dichiarazione del Consolato Generale d’Italia a Mosca, confermante l’assenza di patronimico in Italia, i neogenitori hanno ricevuto un rifiuto, immotivato. Il funzionario dell’Ufficio di Stato civile semplicemente si è detto in disaccordo perché in città non avevano mai avuto un caso del genere. Cosa fare in questi casi? L’unico modo è quello di ricevere un rifiuto scritto e appellare la decisione del funzionario di Stato civile. Ovvio che non tutti sono disposti a scrivere un appello, a rivolgersi a un organo superiore o al tribunale. Ma se siete disposti a farlo, occorrerà considerare che per tutto il tempo che sarà dedicato all’appello di un rifiuto illegittimo il bambino resterà senza nome e cognome e, quindi, senza possibilità di ottenere il passaporto per l’estero, la polizza medica e, di conseguenza, senza diritto all’assistenza medica gratuita, senza diritto di uscita dal paese, etc.
È importante sapere che il patronimico, nel caso in cui il padre sia straniero, si può non inserire nell’atto di nascita del minore. Per maggiori informazioni rivolgetevi ai nostri legali all’indirizzo law@pravoislovo.ru: lavorano spesso con clienti stranieri e potranno suggerirvi un modo per uscire da questa complessa situazione!
Esempio di dichiarazione consolare di assenza del patronimico in Italia
Esempio di dichiarazione consolare di assenza del patronimico in Italia PDF